“I figli di Armageddon”, “Gli Elfi di Cintra” e “L’esercito dei demoni” formano la trilogia denominata “La genesi di Shannara”, che risulta essere uno dei nodi centrali della maestosa saga di Terry Brooks.
Ogni libro (degli oltre 20) della saga di Shannara, si sviluppa come conseguenza della storia proposta nella trilogia iniziale ed il lettore è persuaso, almeno al principio, di trovarsi di fronte ad una storia ambientata in un classico medioevo fantasy dominato dalla magia. Già ne “Il viaggio della JerleShannara” i protagonisti scoprono residui di un passato che corrisponde in realtà ai giorni nostri, lasciando intuire al lettore che questo mondo di elfi e druidi, nani e troll, è in realtà un futuro lontanissimo del nostro mondo.
Chi ha letto anche la saga del “Demone” – anche detta “Il verbo ed il vuoto” – dello stesso autore, sa che questa trilogia è ambientata negli Stati Uniti odierni e che il mondo è dominato da un eterno scontro fra il Verbo (il Bene) ed il Vuoto (il Male).
“La genesi di Shannara” si propone finalmente come il collegamento fra queste due saghe e le realtà su cui si basano. Seguendo al contempo le vicende di due cavalieri del Verbo (i paladini che si battono contro i demoni), di ragazzi di strada che vivono in un mondo devastato dal male e di elfi nascosti nelle foreste da millenni di cui nessuno sospettava l’esistenza, i tre libri portano il lettore a dare un senso ai dubbi lasciati dalle altre due saghe.
Gli anni seguenti alla storia del “Demone” vedono la presenza del male – sotto forma di demoni ed ex-uomini – devastare la Terra. Sarà solo l’unione di protagonisti così diversi fra loro ma così uniti da uno scopo comune e, soprattutto, la presenza di un ragazzo molto speciale, a sconfiggere il male e dar vita a quel nuovo mondo che – secoli dopo – si rivelerà essere il luogo in cui fonda le proprie radici la saga di Shannara.
Andrea Cuminatto
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