Il battito delle sue ali di Paul Hoffman (uscito per i tipi di Editrice Nord) è l’ultimo libro delle Trilogia della mano sinistra, arrivato in libreria il 20 marzo dopo i primi due capitoli dal titolo Le quattro cose ultime e La mano sinistra di Dio. Questa saga ha letteralmente incantato gli appassionati di fantasy di tutto il mondo, che aspettavano con ansia il libro conclusivo.
La trilogia segue le vicende di Thomas Cale, un personaggio che vive molto di quanto l’autore ha avuto modo di conoscere durante gli anni dell’infanzia. Il Santuario dei Redentori dove Cale cresce è infatti la riproposizione letteraria di un collegio di gesuiti dove Hoffman ha trascorso un lungo periodo della sua vita, segnato da privazioni di ogni tipo, da punizioni e dalla conseguente malinconia ogni volta che si avvicinava la fine delle vacanze estive.
Il battito delle sue ali racconta la parte più tragica della vita del condottiero Cale, addestrato fin da bambino a combattere gli Antagonisti. Se nel secondo romanzo della serie è stato possibile vedere la crisi morale dell’eroe, che entra nella cerchia dei suoi aguzzini (i Redentori appunto) e affina le tecniche militari, in quest’ultimo capitolo è palese una situazione di difficoltà generale. Cale è infatti molto malato e in questa condizione critica si trova davanti a una rivelazione di assoluta potenza: il Redentore Bosco gli rivela infatti che il suo è un destino di distruzione e che sottrarvisi è praticamente impossibile.
I lettori che hanno amato i primi due capitoli potranno qui tornare ad apprezzare un esempio di maestria narrativa unico nel suo genere, dove l’autore tiene incollati alle pagine del libro puntando tantissimo sull’ambientazione, sospesa tra mondo reale e mondo fantastico, tra campi di battaglia e avveniristiche metropoli, il tutto tenendo al centro il viaggio dell’eroe e dei suoi travagli interiori.