Il bosco del grande olmo è il romanzo d’esordio di Dario Galimberti, architetto luganese che fa il suo primo passo nel mondo della letteratura con i tipi di Robin Edizioni. Uscito nel mese di marzo, questo libro ha fin da subito registrato un’interessante performance per quanto riguarda le vendite.
Il bosco del grande olmo è ambientato a Londra, una città perfetta quando si parla di atmosfere inquietanti e di misteri. Alex, il protagonista del romanzo, riceve strani sms sul suo telefono. La domanda è ovviamente una sola: da chi arrivano? Qual è l’obiettivo del loro invio? Con l’aiuto di tre amici Alex riesce a combinare un incontro con il misterioso mittente, che decide di dargli appuntamento a Covent Garden.
L’incontro apre scenari nuovi e terribili: l’umanità ha bisogno dell’aiuto di Alex e dei suoi amici per essere salvata, perché c’è chi sta tramando contro la sua stessa sopravvivenza. Sia che lo si voglia definire un racconto lungo o un romanzo breve, il lavoro d’esordio di Dario Galimberti è un esempio molto interessante di attenzione verso la poliedricità della mente dei giovani, di coloro che, grazie alla loro genuinità, riescono a vivere in maniera potente ogni avventura.
Dopotutto uno degli idoli letterari dell’autore è Lewis Carroll, creatore di una delle più mirabolanti avventure che un giovane abbia mai vissuto. Un ringraziamento per questo esordio va anche a Crichton, la penna di Jurassic Park che ha ispirato tantissimo per quanto riguarda il gusto del thriller.
Il lettore di Galimberti viene catturato pagina dopo pagina, fino ad arrivare a un finale imprevedibile che rende ancora più forte il senso di meraviglia che solo durante l’adolescenza è possibile trovare in tutto quello che si vive.
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