Il quinto libro delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin parte dalla scia di sangue lasciata dalla vittoria del “leone” dei Lannister: Lord Twyn è stato sepolto, morto per mano del suo stesso figlio, la regina Cersei è prigioniera e il giovanissimo Tommen siede su un trono fatto di lame, pronte a ucciderlo.
Il destino dell’intero continente torna a vivere una fase di totale incertezza, dopo l’ennesimo confronto bellico che sembrava pronto a sconvolgere tutti gli equilibri. In tutto questo si muove anche Jon Snow, che è costretto a difendere il suo rango di lord impugnando le armi .Non è l’unico a doversi battere per difendere ciò che è suo: anche la regina di Daenerys Targaryen, intrepida dominatrice di draghi, deve ricorrere all’alternativa delle armi per difendere ciò che è suo da nemici antichi e nuovi.
Un personaggio in particolare ha in mano la chiave per cambiare una situazione importante: si tratta di Tiryon Lannister, parricida, che potrebbe avere modo di far risorgere la mai veramente tramontata Dinastia del Drago. Tutto questo potrebbe però rivelarsi inutile, in quanto l’inverno che tutti temevano sta arrivando.
Le Cronache del ghiaccio e del fuoco non smentiscono il loro fascino e questo quinto libro è il punto di arrivo perfetto per chi vuole apprezzare a fondo le inquietudini dei personaggi di Martin, che tra le pagine di questo romanzo vivono una delle loro più grandi crisi.