La serie de La torre nera rappresenta secondo molti lettori il picco tecnico della produzione letteraria di Stephen King, che in una saga riesce a spiegare una parte fondamentale della struttura dei suoi romanzi più famosi, oltre che rendere omaggio a grandi dwella letteratura del XIX secolo da cui ha preso ispirazione per il suo percorso di scrittore che non ha eguali al mondo.
La torre nera prende chiara ispirazione dal mondo narrativo e immaginifico di Eliot, ma King ha dichiarato di dovere molto anche a Il Signore degli anelli e a certe pietre miliari del cinema italiano, come per esempio i film di Sergio Leone.
La saga è composta dai seguenti romanzi:
L’uscita dei romanzi è iniziata nel 1982 e l’ultimo è stato pubblicato nel 2012. La frase di incipit del primo libro è la stessa di chiusura del settimo. La trama si snoda attorno alle vicende di Roland Deschain, un cavaliere che è l’ultimo membro vivente dell’ordine dei pistoleri. L’organizzazione attorno al quale ruota è molto simile a una società feudale ma deve tanto anche all’ambientazione western, tanto che King afferma senza problemi di aver utilizzato come modello la Trilogia del dollaro di Sergio Leone e in particolare il film Il buono, il brutto e il cattivo.
Roland ha solo una missione nella vita: trovare la Torre Nera, una costruzione che ha un ruolo fondamentale in quanto rappresenta il perno tra diversi mondi. Il mondo di Roland e della sua ricerca subisce sconvolgimenti continui attraverso guerre e alterazioni del sistema spazio temporale (un motivo ricorrente nei romanzi di King), ma il pistolero continua verso il suo obiettivo.
Per raggiungerlo Roland fa di tutto, e arriva anche a radunare il suo Ka-Tet, ossia un gruppo che lo accompagna durante la missione. Come ogni eroe che si rispetti non può infatti fare a meno di avere dei compagni e li trova davvero speciali, dal momento che raduna pistoleri da epoche diverse.
Il Ka-Tet è fomato da Roland, Eddie Dean, Susannah Holmes, James Chambers, che si mettono in marcia alla ricerca della Torre Nera assieme al piccolo Oy, con l’obiettivo primario di impedire la distruzione dell’edificio. Queste sono le principali linee della trama della saga, che rappresenta un esempio di maestria narrativa anche per via della fusione tra il piano del racconto e quello della realtà.
I personaggi del Ka-Tet vengono infatti a conoscenza dell’esistenza del narratore, perseguitato dal più grande nemico di Roland, il Re Rosso. Il Re Rosso tenta in ogni modo di distruggere la Torre Nera e di ostacolare il percorso di ricerca del Ka-Tet. I cinque riescono a scoprire che effettivamente King non è il loro creatore, ma solamente un tramite. Il Re Rosso lo perseguita perché ha intenzione di fermare il suo lavoro, impedendogli di scrivere le avventure del pistolero e di dar loro visibilità.
Roland riesce a bloccare queste ripercussioni, eliminando gli effetti di una seduta di ipnosi che aveva bloccato le capacità scrittorie di King. Surreale e decisamente denso di spunti, il mondo de La Torre Nera è un percorso che chiunque ami King non può non leggere: comprendere l’universo narrativo del maestro del brivido è un’impresa intellettuale che va ben oltre la possibilità di apprezzare la maestria tecnica, ma che arriva fino all’analisi di un mondo strutturalmente complesso, in cui plurimi punti di vista sulla realtà si intrecciano per comporre affreschi di straordinario equilibrio come veri e propri omaggi alla cultura pop.