Con Paradiso Francesco Gungui conclude la trilogia de I canti delle terre divise, edita da Fabbri. Con questo volume torna in prima linea uno dei mondi distopici più interessanti tra quelli presentati dalla letteratura italiana fantasy degli ultimi anni. Gungui propone al lettore la proiezione di un futuro dove il mondo è diviso tra Europa e Paradiso e dove le persone vivono divise secondo rigide gerarchia.
Dopo aver raggiunto l’isola di Purgatorio, i due amanti, che per stare assieme hanno sfidato le convenzioni dei rispettivi gruppi di appartenenza, vedono la loro vita ulteriormente sconvolta. Alec entra infatti a far parte dell’Oligarchia, il piccolo gruppi di persone che controlla l’intero sistema.
Il suo volto diventa odiatissimo simbolo della propaganda, e le domande tra i membri del Movimento dei ribelli sempre più incentrate su un unico argomento: come mai Alec ha tradito? La risposta sembra essere tragicamente banale e riguardare la volontà di vivere una lussuosa vita in Paradiso, protetto dai tumulti di un mondo ormai sconvolto.
La risposta sembra tragicamente banale ma non lo è affatto, dal momento che la volontà di Alec è quella di raggiungere America, continente da poco riscoperto e rimasto immune al cataclisma che ha sconvolto il resto del mondo. La verità che può racchiudere la soluzione di tutto è nascosta in una misteriosa mappa.
Con Paradiso Francesco Gungui chiude una delle saghe fantasy più cariche di spunti sul futuro e su quelli che possono essere gli effetti di un percorso di comunità basato sul progresso tecnico incontrollato.
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