Con Purgatorio Francesco Gungui torna in libreria per i tipi di Fabbri Editore, regalando ai suoi fan il secondo capitolo della serie Canti delle terre divise. Questo lavoro rappresenta il nuovo passo di un autore giovane e talentuoso, che si è distinto non solo per l’abilità artistica ma anche per la lungimiranza di talent scout letterario.
Dopo Inferno Gungui riprende le fila della storia d’amore tra Alec e Maj, due anime totalmente diverse tra loro, cresciute in ambienti opposti. Maj viene infatti da Paradiso, il nome con cui viene chiamata la costa mediterranea, un luogo dove i ricchi vivono in agiatezza. Alec arriva invece da Europa, un’immensa città abitata da una popolazione in condizioni economiche disagiate.
Le loro vite si incontrano e i loro cuori si innamorano, ma come è chiaro il percorso è tutto tranne che semplice. In Purgatorio la coppia riesce a raggiungere l’isola che dà il nome al libro, un luogo che raccoglie dissidenti e ribelli. Qui i due conoscono chi ha progettato questo sistema di divisione sociale: un architetto che è però anche il padre di Alec, da lui creduto morto ormai da anni.
Per essere accettati a Purgatorio, isola di cui l’Oligarchia che controlla il mondo nulla sa, è però necessario superare una difficile prova. Tra tecnologia nemica dell’uomo, angoscia e distopia, Gungui accompagna il lettore tra pagine che sono sì di un romanzo fanatsy, ma che possono rappresentare in maniera molto efficace alcuni dei pensieri legati alle conseguenze della tecnica pervasiva sulla vita dell’uomo, ma anche della poca attenzione alla distribuzione delle risorse, sempre più concentrate nella mani di pochi individui.
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