Nel passato i cavalieri dell’Ordine di San Giorgio riuscirono a portare i draghi sull’orlo dell’estinzione. Ma “sull’orlo” significa che non ci riuscirono completamente: alcuni draghi riuscirono a sfuggire al massacro e da allora, protetti dal potere di mutaforma che permette loro di aggirarsi fra gli uomini senza essere riconosciuti, si sono moltiplicati e rinforzati.
E Talon, l’organizzazione che governa i draghi, ha un piano ben preciso: governare il mondo. I piani procedono, le forze si accumulano e noi seguiamo le avventure di Ember, un drago che, insieme al fratello Dante, è infiltrato nella società degli umani. Ember vuole assolutamente godersi l’estate: è l’ultimo momento di libertà concesso prima di assumere il ruolo e le responsabilità previste all’interno di Talon, e la ragazza-drago, come tutte le adolescenti, ha in mente mare e divertimenti.
Ma potrebbe non esserci tempo nemmeno per questa ultima estate: l’Ordine di San Giorgio non dimentica la sua antica missione di sterminio e spedisce in cerca di draghi sotto mentite spoglie proprio il suo uomo migliore, il cacciatore di draghi Garret Xavier Sebastian.
Garret ed Ember si incontreranno? E fra loro sarà subito automaticamente scontro e guerra o accadrà qualcosa di inaspettato?
Sono diversi gli elementi di grande interesse all’interno del primo volume della serie di Talon ma, guardando anche al resto delle opere di Julie Kagawa, uno degli aspetti più notevoli è la sapiente gestione di molti rapporti psicologici e situazioni che in molti altri autori young adult sembrano molto stereotipati e che in questa autrice, al contrario, riescono sempre a incuriosire e avvincere.
L’esempio più eclatante è il triangolo amoroso che coinvolge Ember, Garret e Riley: abbiamo visto e letto decine se non centinaia di situazioni simili, ma Kagawa, anche grazie alla natura mutaforma dei due draghi coinvolti, riesce a gestire molto bene la situazione separando nettamente sentimenti e sensazioni.
Senza spoilerare più di tanto, è evidente ben presto che la ragazza non è “innamorata” di entrambi: Garret rappresenta l’amore più classico e totalizzante, mentre fra lei e Riley l’attrazione rimane principalmente a livello sensuale.
L’intero primo volume di questa pentalogia e naturalmente dedicato a gettare le fondamenta della storia e costruire le psicologie, quindi i lettori abituati fin da subito a massicce dosi di azione potrebbero rimanere delusi dall’assenza di eclatanti battaglie fra draghi e umani, ma non è un difetto e anzi, diventa un pregio della narrazione.
Gli scontri ci saranno di sicuro, più avanti, ma per ora Talon è principalmente una grande lezione contro i pregiudizi e un invito a non schierarsi mai con facilità e immediatezza: sia Ember che Garret si trovano a scoprire che il supposto “nemico” ha anche molti, molti aspetti positivi e che buona parte di quel che è stato loro insegnato da bambini è più condizionamento e manipolazione piuttosto che sincere lezioni di vita.
In Talon molto viene messo in discussione, sia in positivo che in negativo, con l’inevitabile risultato che anche le due organizzazioni che si scontrano rivelano enormi difetti ai loro stessi membri.
Questa considerazione per il prossimo, conosciuto o meno che egli sia, si rispecchia in maniera molto efficace anche nella tecnica narrativa usata dall’autrice, che nella prima parte del romanzo utilizza i punti di vista di Garret ed Ember per poi, nella seconda parte, aggiungere anche quello di Riley.
Questo espediente, oltre a diversificare e rendere più briosa la narrazione, ci obbliga anche a indossare i panni di vari personaggi, facendoci confrontare con i loro vari aspetti.
Giungiamo quindi a conoscere le persone più attraverso le loro sensazioni, pensieri e azioni che per quello che altri dicono di loro, ed è sempre un ottimo rimedio contro il pregiudizio.
I tre personaggi principali sono ben riusciti e diventa facile provare un minimo di empatia per ognuno di loro: Garret, giocoforza, mischia dolcezza, intelligenza e forza, ma è anche molto timoroso dei suoi stessi sentimenti; Ember è coraggiosa, cocciuta, furba e riempie ogni sua azione e giorno con un’insanabile voglia di divertimento mentre Riley, infine, è saggio e spiritoso ma, all’interno della sua natura ribelle, nasconde anche molto amore per la sua specie, specie nei confronti dei “cuccioli”.
Un trio di questo tipo, nelle mani di una autrice ormai smaliziata e in grado di utilizzare al meglio l’ampio respiro della trama, saprà far faville anche nel corso dei prossimi volumi. Già ora è facile immaginare alcuni prossimi sviluppi, ma la prevedibilità e certa mancanza di originalità, come già detto, diventano punti di forza in questa scrittrice.
La scoperta del valore del nostro prossimo, unita a quella delle menzogne che sono state raccontate dalle due organizzazioni, non potrà portare ad altro che a una ribellione sempre più forte, che è poi elemento ben presente nell’adolescenza di ognuno di noi.
Vogliamo però più draghi in futuro: vogliamo sapere molto di più su Talon, sui luoghi nei quali vivono i draghi e su come è strutturata la loro vita e, in definitiva, vogliamo anche più “cattivoni” con i quali confrontarci.
E parlando di cattivoni, occorre menzionare la riuscitissima Lilith: l’istruttrice di Ember è spietata ed esigente e lascia sicuramente il segno.
Il finale cliffhanger ci lascia fin d’ora incuriositi e affamati di ulteriori letture: per fortuna non dovremo attendere più di tanto in quanto il secondo volume della serie, Rogue, dovrebbe uscire in Italia nel 2016, anno in cui verrà pubblicato anche il terzo volume in originale, Soldier.
Complimenti ad HarperCollins Italia per aver portato nelle nostre librerie questa nuova saga e un ultimo elogio alla copertina, molto elegante nella sua semplicità.
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