Vox è un romanzo di Christina Dalcher, pubblicato in Italia per i tipi di editrice Nord. La protagonista di questo romanzo, Jean McClellan, è una ricercatrice nell’ambito della neurolinguistica donna davvero di poche parole. Questo, però, non accade per sua scelta. Può infatti pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Ha una figlia di sei anni che, come lei, porta al polso un braccialetto conta parole. Le è categoricamente proibito imparare a leggere e scrivere.
Con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto e in maniera radicale. Jean e sua figlia sono infatti due tra le tante donne che sono state costrette a rinunciare non solo alla voce, ma anche al passaporto, al conto in banca e al lavoro. Lei, però, è l’unica che ha la possibilità di ribellarsi e vuole farlo per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne.
Per scoprire altro, non resta che leggere questo libro, che ci riporta in una società distopica davvero particolare e innovativa per il genere, dove i predicatori hanno moralizzato tutto, creando un sistema malato in cui viene prima Dio, poi l’uomo, poi la donna. Donna che è completamente asservita al genere maschile, coinvolto in una strategia a dir poco terribile: creare un virus che causi l’afasia alle donne non solo in USA, ma nel mondo, affinché siano totalmente succubi.
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